Il Paese

Pèllaro (Pèddhuru in dialetto reggino, Pillaro in greco-calabro) è un paese bagnato dal Mar Jonio con oltre 13.000 abitanti. Sulle sue colline sorgono bellissimi giardini e appezzamenti dove viene coltivata la vite che dà il buon vino Pellaro IGT. La zona, abitata sin dai tempi della Magna Grecia, è sempre rientrata nell'area d'influenza di Reggio. Con la conquista della città nel 272 a.C. da parte dei romani, la zona di Pellaro divenne, con i suoi boschi, il cuore della produzione di navi da guerra che Rhegium doveva fornire a Roma.

Inoltre, sulla costa, all'incirca presso l'insenatura di Occhio, si sviluppava un importante porto per i traffici con l'oriente. Nel 1908 il terremoto e successivo maremoto che colpì profondamente Reggio Calabria e Messina causò gravissimi danni anche a Pellaro: sulla parte costiera dell'abitato si abbatterono onde alte fino a 13 metri che, insieme al movimento tellurico, rasero al suolo il paese e causarono oltre un migliaio di vittime pellaresi.

Nel 1927 l'ammiraglio Giuseppe Genoese Zerbi incluse il Comune di Pellaro, insieme ad altri dieci, nella conurbazione della Grande Reggio, riducendolo a semplice circoscrizione.

La città di Reggio Calabria è attraversata dal 38º parallelo proprio nel quartiere di Pellaro; su tale retta convenzionale giacciono anche le città di Seul, Smirne, Atene, San Francisco e Cordova. Nel 1987 fu edificato un Monumento al 38º parallelo nel punto esatto in cui questo incrocia la SS 106. Oggi Pellaro e’ una ridente frazione di Reggio Calabria dove si pratica folklore, sport, cultura, pesca, agricoltura, commercio, e specie in estate diventa punto di ritrovo per tantissimi giovani che amano passeggiare lungo la sua caratteristica Via Marina…