Ritmi Briganti – Minturno (LT)
So’ Tarantelle
Un progetto di Arcangelo Di Micco
Musiche tradizionali popolari tratte da ricerche etnomusicologiche di
R. De Simone, G. Bosio, L. Colacicchi, E. De Martino e D. Carpitella
Il titolo vuole intendere la forma in uso nel Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie, un modo per dire “sono tutte tarantelle” al di là del nome specifico dato alle danze nelle diverse aree geografiche del Italia meridionale. Rappresenta anche un modo per indicare diverbi tra persone, dal quale prende spunto la Tarantella del ‘600 eseguita in forma vocale da Ritmi Briganti su adattamento del testo di Silvia Nardelli, ribattezzandola So’ Tarantelle.
Il concerto.
Un percorso musicale, un viaggio tematico che mette in relazione le danze popolari dell’Italia meridionale risalenti anche prima del XVI sec. Vengono presentate, quindi, le diverse caratteristiche della tarantella arcaica e moderna diffusa in Campania, Puglia, Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata. Tammurriate, pizziche, ballarelle, saltarelli, pastorali, tarantelle e altre danze tipiche sono le principali rappresentazioni strumentali e vocali proposte in questo spettacolo.
Le esecuzioni musicali.
Affidate a Ritmi Briganti, un Ensemble che in questi ultimi anni si è specializzata in questo tipo di repertorio, riscuotendo molti successi in Italia e all’estero. L’approccio come le esecuzioni risultano essere strettamente legati a una concezione tipica della musica colta, imperniate fondamentalmente sulla ricerca musicologica e sull’analisi del repertorio, ponendo particolare attenzione alla prassi strumentale e filologica, curando la ricostruzione delle parti, l’attenzione per la vocalità stilistica e tecnica, la metodologia nello studio d’insieme.
La voce
Silvia Nardelli. Dopo gli studi di pianoforte si diploma in Canto Lirico e successivamente in Musica Jazz (vecchio ordinamento) al Conservatorio Statale di Musica di Campobasso. Ha al suo attivo numerose tournee nel mondo con esperienze operistiche e nell’ultimo decennio in ambito jazzistico e popolare. Inoltre, è Laureata in Scienze dell’Educazione (2006, Università degli Studi di Cassino, tesi in storia delle tradizioni popolari, Tradizioni etnomusicologiche in Ciociaria e in Valle di Comino) e in Scienze della Formazione Primaria (2009 Università degli studi Roma Tre – Roma, con una tesi sulla didattica speciale).
La direzione Artistica
affidata ad Arcangelo Di Micco, pianista e compositore con esperienza internazionale nell’ambito concertistico sia da solista che in formazioni cameristiche. Autore di testi sulla composizione musicale con particolare riferimento ai nuovi linguaggi e nuove tecnologie, già docente di discipline musicali presso diverse Università e Conservatori di Musica.
Da sapere che:
L’Ensemble nasce da un progetto di ricerca etnomusicologica con il principale obiettivo di diffusione della cultura musicale legata alla tradizione popolare. Finalità del progetto, quindi, è quella di recuperare e contribuire alla promozione internazionale del grande patrimonio culturale legato principalmente alla musica popolare tradizionale.
Il nome
Il nome dell’ensemble è da interpretare nel significato più ampio del termine, oltre a quanto verrebbe in mente conoscendo la storia pre e post unitaria italiana, ovvero il Brigantaggio. Briganti, etimologicamente da Brigare, ovvero darsi da fare per ottenere qualcosa. Nel caso specifico briganti è da intendersi come aggettivo, un modo per descrivere la parola Ritmi:
• briganti nell’animo, nell’essere vigorosi, allegri
• briganti nel senso di brigare, essere una compagnia, unita per un unico scopo al raggiungimento di un risultato finale comune Brigare anche nell’accezione di prendersi la briga ovvero interessarsi a qualche cosa. La briga nello studio, nella ricerca, nel rigore per affermare su basi certe e scientifiche i meccanismi e i processi che caratterizzano la musica tradizionale. La briga della diffusione dell’immenso patrimonio culturale legato alla musica tradizionale in tutte le sue forme di rappresentazione.
I musicisti
provengono da esperienze artistiche e professionali di levatura internazionale, vantando, come solisti e in diverse formazioni, numerose tournee in Italia (Roma, Napoli, Milano, Verona, Bologna, Torino, Potenza, Frosinone) e all’estero (Germania, Austria, Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Croazia, Turchia, Stati Uniti, Canada e Brasile), riscuotendo sempre particolare apprezzamento e successo di pubblico oltre che di critica. Le particolari sonorità che richiamano la vivacità e i colori dell’Italia Meridionale, la ricchezza timbrica ma al contempo definita degli strumenti ed infine l’attenzione per i nuovi linguaggi musicali e le nuove tecnologie, fanno emergere le diverse influenze geografiche e culturali rappresentate da strumenti musicali della tradizione popolare e colta. Si possono individuare, oltre alla
voce, le fisarmoniche, la chitarra, le tammorre, i tamburelli. La formazione musicale, sempre nell’ambito degli obiettivi e finalità sopra descritti, coopera regolarmente con diverse altre ensemble strumentali e vocali. Collabora, inoltre, stabilmente con gruppi di danza etnici e folklorici.
Ritmi Briganti eseguono nel 2015 (prima assoluta) la Tarantella del ‘600 (anonimo) in forma cantata, ribattezzandola So’
tarantelle, ispirata a detti e proverbi partenopei (* adattamento ed elaborazione del testo curato da Silvia Nardelli).
LA RICERCA
Ritmi Briganti svolgono continua attività di ricerca nel campo della musica popolare tradizionale sia attraverso l’analisi del repertorio più conosciuto e diffuso sia attraverso lo studio di documenti e fonti storiche per rivalutare opere inedite e spesso dimenticate. Principale attività è quella di recuperare il patrimonio musicale popolare tramandato oralmente concentrando l’interesse sulle metodologie esecutive, sui sistemi musicali adottati, nonché gli aspetti legati alla funzione sociale e
motivazionale della musica.
La danza, considerata una componente espressiva intrinseca e complementare alla musica, attraverso il segno e il movimento assume valenza di rinforzo e ampliamento delle possibilità comunicative come del coinvolgimento emotivo.
A Luglio 2016, durante una tournee in Sardegna, concretizzano la prima esecuzione de Il Canto dei Mietitori, una
rappresentazione musicale frutto di una ricerca etnomusicologica svolta sul territorio di Minturno.
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